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Poesia a scuola: “Donna che si pettina”

Insieme alla Prof Vivarelli, oggi in classe abbiamo studiato la poesia barocca, in particolare il poeta napoletano Giovan Battista Marino (1569-1625), di cui abbiamo analizzato la poesia “Donna che si pettina“. In seguito ne abbiamo svolto la parafrasi. Ecco la versione di Elvira:

Artemisia Gentileschi, Cleopatra, 1635
Artemisia Gentileschi, Cleopatra, 1635

I tuoi capelli sembravano onde dorate

attraversate da una navicella bianca come l’avorio,

mentre con la tua mano candida, toccandoti i capelli compivi movimenti delicati e preziosi.

Dividevi le tue onde in una riga dritta,

Amore raccoglieva i biondi capelli così separati,

destinati a essere legati come catene, in trecce che tengono avvinti i polsi

di chi vorrebbe non amare.

L’immenso splendore dei capelli, mossi leggermente dalla brezza,

mostra la tua bellezza pericolosa,

e io sono destinato a morire d’amore.

In questo mare ormai non più tranquillo,

mi lascio andare nella mia tempesta, dove lo scoglio

splende come il diamante ed è prezioso come l’oro.

Oggi si fa poesia! “L’ode della gelosia” di Saffo

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La celebre poetessa Saffo.

In questi giorni, nelle ore di storia stiamo affrontando lo studio dell’Antica Grecia. Per questo la nostra professoressa di Lettere ha letto in classe la celebre “Ode della gelosia” della poetessa Saffo. Dopo averne svolto la parafrasi, ognuna di noi si è divertita a creare la sua interpretazione. Qui di seguito puoi leggere la versione di Camilla, di Prima triennale.

 

“Quell’uomo davanti a te ha la bellezza di un dio.

Sta accanto a te, sente la tua voce dolce, odora il tuo magnifico profumo

e osserva pieno d’amore il tuo sorriso.

Oh, a me batte forte il cuore, vorrei averti accanto a me, ma ho molta paura.

Ti scorgo un attimo, ti vedo da lontano e mi sento morire.

La voce se ne va, il battito del mio cuore

aumenta appena i miei occhi ti osservano,

la voce come per magia se ne va; la lingua resta lì, immobile,

mi tremano le gambe e dentro al mio corpo ogni organo si attorciglia

per la gelosia che sto provando.

Mentre osservo la tua bellezza un brivido mi trapassa il corpo,

è caldo ma molto veloce e a un certo punto non capisco più nulla.

Inizio a sudare, il mio corpo non collabora

con il mio cervello. Mi manchi, ti vedo

da lontano e mi tornano alla mente tutti i ricordi.

La gelosia mi assale, l’erba è meno verde dei miei occhi in questo momento,

e mi sembra la morte mi assalga.

Ma nel mio cuore lo so, e lo sai anche tu,

io sarò eternamente tua e tu sarai eternamente mia.”

Camilla